In questa nuova Fase che iniziamo a vivere, ci proponiamo di andare a riscoprire il cambiamento, la differenza, in tutto quello che riguarda le nostre vite, che racconta chi siamo e cosa facciamo come persone, insegnanti, genitori e studenti.
Andremo a guardare il rovescio della medaglia, a potare una siepe, a fare luce dove c’è ombra, ad esplorare luoghi nuovi: le PAROLE, che hanno acquisito altri significati, altri valori, non migliori o peggiori di quelli esistenti, ma diversi. Dopotutto, “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo”, recita il Vangelo secondo Matteo, ed essere sale e luce non può mai essere per il cristiano e per la comunità cristiana nel suo insieme un dato acquisito una volta per tutte (riflessione: "Il Monastero di Bose).
Vi starete chiedendo: perché questa scelta? Perché, come cambiamo noi e i nostri spazi, cambiano i significati delle cose ed è nostro diritto e dovere non fermarci a quello che sappiamo, rimanendo sempre in cammino alla ricerca del vero, del bene, del bello.
Lo Spazio ha subito uno stravolgimento, prima sovraffollato, denso, veloce, con la frenesia di mille relazioni in spazi continuamente diversi e ha lasciato il passo ad uno spazio unico, lento e carico di emozioni e vissuti.
Se nello spazio di prima eravamo sempre in movimento e sempre pronti per qualsiasi cosa, dall'abbigliamento all'espressione, ora non è più così. Lo spazio che abbiamo ci fa stare in relazione in modo diverso, utilizzando luoghi diversi come quello di internet, dando valore non più all'apparenza ma alla sostanza, andando a ricostruire, rivalutare, riscoprire relazioni, fatiche, passioni, abitudini, paure e gioie.
Lo spazio, quindi, assume una connotazione diversa: non è più solo la dimensione che ci circonda, ma qualcosa che si crea attorno e dentro noi. Lo spazio attorno a noi diventa quello di casa, per chi è più fortunato anche del giardino, uno spazio condiviso, oppure solitario per chi vive da solo. Quello del lavoro, dello studio e quello della vita privata si mescolano, facendoci inizialmente perdere la percezione di dove finisce uno e inizia l’altro. Emerge l’esigenza di trovare spazio per cose che prima davamo per scontate o non avevamo tempo di fare: ripensare alla giornata trascorsa, poter vivere un tempo diverso con la nostra famiglia, scoprire una passione nascosta o far posto ad una messa da parte.
Non è tutto rose e fiori, emergono spazi di solitudine, di paura, di preoccupazione, di pensieri che affollano la testa. Ma se è vero che una caratteristica dell’uomo è la resilienza, allora emergono spazi di riflessione, di preghiera, di respiro dopo una giornata impegnativa, che rimettono in circolo i pensieri e reindirizzano le nostre azioni.
Questo è lo spazio di rinascita, di crescita.
Perché lo spazio, cambiando fuori e dentro, cambia i nostri schemi e questi cambiano a loro volta l’idea e la percezione che abbiamo dello spazio. Cambia il nostro punto di vista e, se ci siamo fermati solo una volta a pensare alla strada percorsa, agli ostacoli superati e ai traguardi raggiunti, allora vediamo la bellezza di questi spazi diversi da prima, faticosi da abitare, non sempre piacevoli ma ricchi di umanità, di speranza e di vita.