L'ISTITUTO INFORMA
21 Maggio 2020
I SP S1

Parole e Scuola in mutamento: uno SPAZIO da creare

Riscoprire ciò che cambia attraverso le Parole

In questa nuova Fase che iniziamo a vivere, ci proponiamo di andare a riscoprire il cambiamento, la differenza, in tutto quello che riguarda le nostre vite, che racconta chi siamo e cosa facciamo come persone, insegnanti, genitori e studenti.

Andremo a guardare il rovescio della medaglia, a potare una siepe, a fare luce dove c’è ombra, ad esplorare luoghi nuovi: le PAROLE, che hanno acquisito altri significati, altri valori, non migliori o peggiori di quelli esistenti, ma diversi. Dopotutto, “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo”, recita il Vangelo secondo Matteo, ed essere sale e luce non può mai essere per il cristiano e per la comunità cristiana nel suo insieme un dato acquisito una volta per tutte (riflessione: "Il Monastero di Bose).

Vi starete chiedendo: perché questa scelta? Perché, come cambiamo noi e i nostri spazi, cambiano i significati delle cose ed è nostro diritto e dovere non fermarci a quello che sappiamo, rimanendo sempre in cammino alla ricerca del vero, del bene, del bello.

Uno Spazio che si crea attorno e dentro di noi

Lo Spazio ha subito uno stravolgimento, prima sovraffollato, denso, veloce, con la frenesia di mille relazioni in spazi continuamente diversi e ha lasciato il passo ad uno spazio unico, lento e carico di emozioni e vissuti.

Se nello spazio di prima eravamo sempre in movimento e sempre pronti per qualsiasi cosa, dall'abbigliamento all'espressione, ora non è più così. Lo spazio che abbiamo ci fa stare in relazione in modo diverso, utilizzando luoghi diversi come quello di internet, dando valore non più all'apparenza ma alla sostanza, andando a ricostruire, rivalutare, riscoprire relazioni, fatiche, passioni, abitudini, paure e gioie.

Lo spazio, quindi, assume una connotazione diversa: non è più solo la dimensione che ci circonda, ma qualcosa che si crea attorno e dentro noi. Lo spazio attorno a noi diventa quello di casa, per chi è più fortunato anche del giardino, uno spazio condiviso, oppure solitario per chi vive da solo. Quello del lavoro, dello studio e quello della vita privata si mescolano, facendoci inizialmente perdere la percezione di dove finisce uno e inizia l’altro. Emerge l’esigenza di trovare spazio per cose che prima davamo per scontate o non avevamo tempo di fare: ripensare alla giornata trascorsa, poter vivere un tempo diverso con la nostra famiglia, scoprire una passione nascosta o far posto ad una messa da parte.
Non è tutto rose e fiori, emergono spazi di solitudine, di paura, di preoccupazione, di pensieri che affollano la testa. Ma se è vero che una caratteristica dell’uomo è la resilienza, allora emergono spazi di riflessione, di preghiera, di respiro dopo una giornata impegnativa, che rimettono in circolo i pensieri e reindirizzano le nostre azioni.
Questo è lo spazio di rinascita, di crescita.

Perché lo spazio, cambiando fuori e dentro, cambia i nostri schemi e questi cambiano a loro volta l’idea e la percezione che abbiamo dello spazio. Cambia il nostro punto di vista e, se ci siamo fermati solo una volta a pensare alla strada percorsa, agli ostacoli superati e ai traguardi raggiunti, allora vediamo la bellezza di questi spazi diversi da prima, faticosi da abitare, non sempre piacevoli ma ricchi di umanità, di speranza e di vita.

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