Sono trascorsi due mesi dall’inizio delle attività didattiche al Collegio Vescovile Balbi-Valier come in tutte le scuole d’Italia.
Sessanta giorni intensi che ci hanno messo alla prova, ricchi di gioia nel rivedere i ragazzi e di sana preoccupazione per impegnarci a rispettare le norme covid, così da poter tornare passo dopo passo alla “normalità” intesa come quotidianità del vivere la scuola.
Come Collegio, abbiamo voluto chiedere alla direzione e al nuovo coordinamento quali sensazioni hanno provato nel rivedere gli studenti il primo giorno, insieme a una parola d'ordine giusta per scoprire questa quotidianità rinnovata e ad un augurio per l'anno scolastico.
Prof. Stefano Uliana – Direttore Generale
Bello, emozionante, il cuore si è riempito di gioia! Vedere i ragazzi che tornano a scuola dopo sei mesi è stata davvero una boccata di ossigeno e la consapevolezza che la realtà, lo stare con i ragazzi è più bello dell’idea che si ha.
La parola d’ordine e coraggio perché le sfide sono tante perché le attenzioni da avere sono innumerevoli e perché anche questa esperienza di pandemia ha messo in evidenza il rischio, però la parola d’ordine è coraggio e si abbina anche a consapevolezza. Il coraggio di guardare avanti, camminare stando in equilibrio su un piede solo perché bisogna appoggiare l’altro più avanti di dove si è sollevato.
Che sia un anno scolastico in presenza e che sia un anno scolastico ricco di tanti incontri a 1 m di distanza con la mascherina ma di belle persone.
Dott.ssa Fanny Mion - Preside dell'Istituto
Chi lo avrebbe mai pensato che la presenza fosse così determinante. È stato emozionante rivedere gli alunni dal vivo, cresciuti, sorridenti, presenti. Le parole di ordine nella quotidianità sono "serenità nella responsabilità "ovvero stare a scuola con impegno per quanto riguarda l'apprendimento e il rispetto delle regole ma con sguardi e cuore sereni, gioiosi. Un augurio per alunni, docenti e famiglie: che alla fine dell’anno ciascuno possa scoprire un nuovo talento da donare, una nuova passione da vivere con entusiasmo, un nuovo traguardo per la propria vita grazie allo studio, all'impegno e alle buone relazioni.
Prof.ssa Cinzia Granzotto - Coordinatrice didattica Scuola Secondaria di primo grado
L’arcobaleno è l’immagine che mi viene in mente per descrivere l’inizio e il proseguimento di questi mesi di scuola. Rivedere i ragazzi ha trasmesso il rosso dell’energia e dell' entusiasmo e l'arancione della creatività. Le parole d’ordine, il giallo della luce, il verde della speranza, l’azzurro delle belle relazioni e il blu della costanza e dell’impegno. Quest’anno è speciale come lo è il colore viola, un colore particolare, non comune. L’augurio è che questi colori possano dipingere tutto il nostro percorso potendo dire alla fine: è andata Veramente bene.
Maestro Stefano Zanin – Presidente amministrativo dell’Ente, Coordinatore Scuola Primaria di primo grado
Rivedere gli studenti il primo giorno è stato un momento emozionante. Essersi rivisti dopo mesi di DAD e vacanze estive ci ha fatto percepire quanto la scuola non sia fatta solo di contenuti, ma anche e soprattutto di relazioni con il prossimo. L'emozione era evidente negli occhi degli alunni e si percepiva tutta la gioia e la commozione dei genitori. Per noi docenti e personale del Balbi è stato come un nuovo inizio, un momento che ci ha ripagato di tutto il lavoro di preparazione per questo anno scolastico.
La parola d'ordine della quotidianità è proprio QUOTIDIANITÀ! Dare un ritmo alle giornate penso sia motivo di tranquillità, di fiducia, di prospettiva contro l'incertezza che rischia di farsi strada dentro di noi. La scuola è fatta di momenti (lezioni, ricreazioni, attività...) e in questo preciso momento abbiamo tutti quanti bisogno di ritrovare quotidianità nei gesti e nelle azioni.
L'augurio che voglio fare è che questo sia un anno scolastico di relazioni, di legami positivi con chi ci sta attorno nella quotidianità. Ben vengano i programmi scolastici, indispensabili per la crescita e la formazione dei nostri giovani, ma riscoprendo che tutto ha un senso solo se sappiamo fare comunità.